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Cairate, con le importanti frazioni di Bolladello e di Peveranza, è un comune della media Valle Olona che sorge su un terrazzamento fluvioglaciale (era quaternaria del Pleistocene) del Wurm, l’ultima glaciazione.
Questa zona era abitata originariamente dalla popolazione dei Liguri e poi da quella dei Galli Insubri, mentre attorno al III secolo si deve la fondazione del borgo di Cairate, sulla base di un castrum romano.
In Cairate si trovavano due fortificazioni militari, probabilmente di origine romana, sulle quali si installarono i Longobardi: la prima di queste diventerà la residenza di uno dei rami della famiglia Visconti, nel XV secolo, e quindi della famiglia Legnani, diventati baroni durante il periodo del governo spagnolo.
A cavallo tra il 1800 e il 1900 viene introdotta nella valle, e in particolare a Cairate, l’industria cartaria, che progressivamente diventa l’asse portante dell’economia della zona, costituendo l’occupazione principale per migliaia di abitanti dei paesi circostanti.
Si può così immaginare come abbia negativamente influito nella zona la chiusura, avvenuta nel 1976, della cartiera Vita-Mayer, che sorgeva proprio a Cairate e dava lavoro a circa 2400 dipendenti, di cui la metà erano cairatesi.
La popolazione del comune si chiede ancora oggi che uso verrà fatto dell’imponente complesso industriale, che rappresenta comunque un interessante caso di archeologia industriale.
Altri edifici religiosi di Cairate: Chiesa di San Martino (a diacente al cimitero di Cairate); Chiersa di Sant'Ambrogio (Bolladello); Chiesa Santa Maria Assunta (Peveranza)
Su di una fortificazione sorge il principale monumento storico del comune, il Monastero di Santa Maria Assunta, un convento di monache benedettine fondato nel 737 da Manigunda, una principessa longobarda, addirittura una regina secondo un’antica leggenda.
Per circa mille anni il Monastero è stato il centro propulsore della vita cairatese, non soltanto dal punto di vista religioso, ma anche per l’aspetto civile ed economico.
Il Monastero infatti, era aperto all’accoglienza dei pellegrini, secondo un costume abituale di quel tempo, che venivano ospitati nella foresteria.
L’amministrazione comunale, riacquistato nel 1973 parte del suo Monastero, ha cominciato l’opera di restauro.
Capita così di incontrare gli abitanti del paese durante le giornate festive impegnati ad organizzare feste e mostre nell’ambito del Monastero, con il risultato di non fare dimenticare a giovani e a meno giovani le origini della propria identità storica.
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