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Castellanza è situato al confine con la provincia di Milano, sulle rive dell’Olona e a brevissima distanza da Legnano e Busto Arsizio, con i quali forma un grande agglomerato urbano, vede la sua storia antica legata più alla frazione di Castegnate che al borgo che attualmente da il nome al comune, sorto dalla fusione dei due paesi nel 1878.
Ritrovamenti di età romana, fanno pensare ad una presenza di un centro abitato nelle vicinanze, anche se è difficile ipotizzarne la consistenza e la funzione.
Il toponimo Castegnate trarrebbe la sua origine dai castagneti che circondavano il paese, mentre il nome di Castellanza sembra derivare da quello della caratteristica fortificazione costruita nelle campagne ad opera di nobili o vescovi al fine di fronteggiare gli assalti delle popolazioni ungare nel X secolo.
Castellanza sarebbe dunque stata, secondo questa ricostruzione, o l’abitazione dei castellani di Castegnate, adibita a rifugio per la popolazione e a ricovero di merci e viveri in vista di un attacco esterno, oppure più semplicemente un luogo atto ad essere fortificato in caso di necessità.
È Castegnate infatti ad apparire per prima nei documenti storici.
Se ne ha notizia allorchè, morto il vescovo Ariberto, il 22 febbraio del 1045 viene confermato da Enrico III ai monaci di San Dionigi il possesso di vari territori, tra cui quello di Castegnate.
Le poche informazioni disponibili permettono di ricostruire l’esistenza di una chiesa dedicata a San Giovanni apostolo e di un’altra a San Giulio a Sponzano, di cui però solo l’ultima sopravvisse fino ad essere riportata su una mappa dell’Ottocento, grazie alla quale si può ipotizzare la localizzazione degli abitati.
Nel 1463, una visita del delegato arcivescovile Pietro Carcano toccò anche Castellanza, che allora godeva di un beneficio parrocchiale di 30 fiorini l’anno per la chiesa di San Giusto e comprendeva la chiesa di San Bernardo.
Il resoconto della visita di San Carlo Borromeo nel 1572 riporta l’esistenza di cinque chiese nel territorio di Castellanza: San Giulio, San Simeone, San Stefano, San Giorgio e San Bernardo, di cui viene anche disegnata la pianta approssimativa.
L’odierna chiesa dedicata a San Bernardo, da non confondersi con quella più antica, demolita nel 1953, fu costruita a partire dal 1958 ed eretta parrocchia nel 1971.
Con la metà del XIX secolo, sorge anche la prima industria manifatturiera, il cotonificio Cantoni, che fa di Castellanza un centro in espansione nel quale si insedieranno via via l’industria meccanica e numerose altre fabbriche.
Con il secondo dopoguerra le attività industriali si sono moltiplicate richiamando manodopera anche dai paesi confinanti, incrementando così anche lo sviluppo del settore terziario.
A seguito della crescente importanza economica di Castellanza, è stato fondato, il 14 ottobre 1991, nell’area dell’ex–cotonificio Cantoni, su 60.000 mq di costruzioni, in cui sono ospitati biblioteca, mensa, laboratori informatici e linguistici, oltre alle normali strutture didattiche e 90.000 mq di parco, il Libero Istituto Universitario Carlo Cattaneo, promosso dall’Unione Industriali della Provincia di Varese allo scopo di formare, con una preparazione non solo finanziaria, ma anche giuridica e tecnologica, manager di piccole e medie industrie tramite i corsi di laurea in Economia aziendale, tenuti dalla Facoltà di Economia e Commercio.
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