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Germignaga sorge a 210 m di altitudine, sulla foce del fiume Tresa, emissario del Lago Ceresio ed immissario del Lago Maggiore.
Il fiume segna il confine tra il comune di Germignaga e quello di Luino.
Il paese é attraversato dal torrente San Giovanni, chiamato dagli abitanti “La Fiume”; un tempo ricco d’acqua, oggi di modeste dimensioni.
Il nome del paese é da ricollegare ai Germani, o Galli Transalpini, che abitavano queste terre giá nel 200 a.C., o a Germanico, figlio adottivo di Tiberio che sconfisse definitivamente i Galli.
Posto allo sbocco della Valtravaglia, giá nell’807 era centro della Prefettura della valle ed era fornito di una fortezza e di una torre, di cui si ha una prima notizia nel 964.
La fortezza fu distrutta in seguito alla sanguinosa battaglia navale tra Ottone Visconti e i Torriani, signori del luogo (1276).
Gli storici locali ricordano che in quell’occasione le acque del lago si tinsero di rosso.
I resti della torre, abbattuti alla fine del 1800, sono stati utilizzati per costruire l’argine del Tresa.
Le mura di cinta del cimitero, costruite nel 1791, sono state realizzate utilizzando materiale della fortezza.
Dal 1397 Germignaga entró a far parte del Contado di Angera.
Per quanto riguarda le attivitá economiche del paese, ne abbiamo notizia da documenti del XVI e XVII secolo che testimoniano l’importanza di Germignaga nel commercio di legname, carbone, vino e pesce.
L’agricoltura, attivitá principale dei suoi abitanti, conosce una rapida decadenza giá nell’Ottocento quando sorgono nel paese industrie tessile meccaniche.
L’attuale chiesa parrocchiale di San Rocco, di architettura barocca, ha le sue origini nel 1490, quando fu costruita una cappelletta in occasione della peste che ridusse la popolazione di Germignaga a sole sei famiglie.
La cappella, grazie alle elemosine del popolo, fu ampliata fino a raggiungere l’aspetto attuale nel 1835.
La chiesa era dapprima utilizzata solo in caso di maltempo e per gli infermi, perché posta al centro del paese e quindi piú facilmente raggiungibile dal popolo rispetto alla chiesa di San Giovanni, situata al di fuori del centro storico, oggi chiesa del cimitero.
Era l’antica parrocchiale, sorgeva entro il perimetro della fortezza medioevale. Risale al 1000-1100 ma é stata ampliata nel XVII e XVIII secolo.
Il campanile, anche se rimaneggiato, é ancora quello romanico.
Un furto sacrilego nella chiesa di San Giovanni convinse l’autoritá ecclesiastica a trasferire definitivamente il titolo di chiesa parrocchiale alla chiesa di San Rocco, non senza resistenze da parte della popolazione: nel 1835 fu solennemente benedetta nel giorno della festa del Santo, 16 agosto.
É dotata di un organo recentemente restaurato, opera del Carnisi, organaro luinese (1852).
La chiesa di San Carlo fu consacrata nel 1664. Gli abitanti di Germignaga avevano molto a cuore il progetto di realizzare una chiesa in onore di San Carlo Borromeo, e molti di essi si prestarono a lavorare gratuitamente per contribuire alla costruzione dell’edifìcio.
La chiesa fu gravemente danneggiata nel 1841 da un fulmine: crolló il campanile, che abbatté parte della volta e danneggió i muri laterali. Il Comune ne propose la vendita, non essendo disponibile la somma necessaria per il restauro, ma la popolazione si oppose al tentativo di alienazione e grazie alla generositá di alcuni parrocchiani la chiesa fu integralmente ricostruita.
Caratteristiche del paese sono la piazza cosí detta della Rotonda, la cui costruzione risale al 1600 (recentemente ristrutturata), e la via centrale del paese, che si svolge tra antiche case ornate da portali, balconcini, ferri battuti.
Tra le tradizioni popolari É da ricordare la processione notturna del Venerdì Santo, istituita nel 1705, che si svolge per le vie del paese, le cui case e negozi vengono per l’occasione addobbate ed illuminate con generositá per iniziativa degli stessi abitanti.
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