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Veddasca non indica un agglomerato ben definito ma si riferisce alla Valle omonima, verdissima area che copre il territorio che parte dal Lago Maggiore, attraversa le montagne oltre il confine elvetico per giungere alle falde del Monte Tamaro.
Su questo fortunato territorio si trovano i cinque centri montani che compongono il comune di Veddasca: Cadero (596 m s.l.m. ), Graglio (895 m s.l.m.), Armio (896 m s.l.m.), Lozzo (874 m s.l.m.) e Biegno (892 m s.l.m.), situati lungo il versante nord-occidentale della valle in fondo alla quale si snoda il torrente Giona.
Al territorio di Veddasca appartiene anche la riva orientale del Lago Delio (930 m s.l.m.), da cui parte una mulattiera che conduce al Passo della Forcora (1179 m s.l.m.), dove in inverno si può praticare lo sci alpino.
Nei centri che compongono il comune di Veddasca si posso trovare delle graziose chiese, tutte costruite tra il XVI e il XVIII secolo, ciascuna con delle caratteristiche molto particolari.
A Cadero vi è la chiesa dedicata a San Silvestro, con campanile romanico; a Lozzo è presente la chiesa dell’Assunta; a Biegno quella dedicata alla Natività di Maria; a Graglio si trovano due chiese: quella a croce latina della Madonna di Penedegra, un edificio cinquecentesco forse originariamente intitolato a San Giuseppe e, la chiesa dei Santi Gervaso e Protaso; infine ad Armio è possibile visitare la chiesa di San Lorenzo, con campanile in stile romanico.
La posizione geografica dei cinque centri che compongono Veddasca garantiscono al visitatore la possibilità di numerose escursioni.
Da Biegno è possibile salire a 1133 metri di altitudine per raggiungere gli alpeggi di Cangili, posti poco prima delle pendici del Sasso Corsaro. Da Lozzo ci si può incamminare verso l’Alpe di Monterecchio, mentre partendo da Armio si possono guadagnare gli incantevoli Prati Lidé, celebri terreni erbosi e ricchi di vigneti, ove un tempo i pastori conducevano il loro bestiame.
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