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Arsago Seprio è un tranquillo borgo a sei chilometri da dove scorre il fiume Ticino e sul declivio di un piccolo colle, nel quale il cittadino di passaggio può godere, anche in un giorno feriale, il silenzio e l’assenza di quella frenesia tipica della vita di città.
Importante centro religioso – era capopieve – e anche civile, in quanto capoluogo di un pagus, come possono testimoniare i monumenti storici.
Durante l’occupazione romana, Arsago era il centro di un territorio compreso fra i torrenti Astrona e Arno e da esso dipendevano ben venticinque paesi, che allora si chiamavano vici, ed era così la capitale di quella che i Romani chiamavano la gens Albutia.
Tuttavia ciò non esclude la precedente presenza di altri abitanti durante il periodo delle civiltà preesistenti a quella romana.
Dominatori della zona per quattrocento anni, i Romani vedono mutare le caratteristiche del loro impero di fronte al diffondersi del cristianesimo e alla spinta dei popoli barbari lungo i confini.
Tutto questo avviene nei secoli successivi alla nascita e alla morte di Cristo, in un clima in cui accanto alla dura persecuzione contro i cristiani si accentua la decadenza imperiale, peraltro cominciata già in epoca precedente all’Incarnazione.
Nel 313 dopo Cristo, l’imperatore Costantino promulga il famoso Editto di Milano, con il quale concede la piena libertà religiosa al cristianesimo, destinato a diventare nel giro di pochi decenni la religione ufficiale dell’impero.
A Milano sorgono così le prime basiliche cristiane e nelle zone limitrofe le prime pievi rurali, cioè le comunità di battezzati che organizzano la vita religiosa e civile attorno a quella che diventerà la parrocchia.
Rimasto capoluogo anche durante il periodo longobardo, Arsago entra a far parte del contado del Seprio, seguendone poi le vicende storiche, e si inserisce nell’ambito del feudo di Somma Lombardo sotto la giurisdizione della famiglia Visconti.
Un tempo paese prevalentemente agricolo, Arsago Seprio oggi offre lavoro soprattutto per mezzo di aziende artigiane del campo tessile a centinaia lavoratori.
Nell’ambito dell’agricoltura, rimane un piccolo settore che si occupa dell’allevamento del bestiame.
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