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Casorate Sempione è situato al crocevia tra le strade che conducono a Gallarate, Arsago Seprio e Somma Lombardo, a pochi chilometri dalla provincia di Novara e dall’aeroporto della Malpensa, gode della vicinanza dei centri maggiori fin dall’antichità, quando le vie di comunicazione percorrevano in larga parte il tracciato odierno, spingendosi da Milano fino alle Gallie e all’Elvezia.
È proprio in corrispondenza della strada che conduce ad Arsago Seprio che, nel 1958, venne scoperta una necropoli romana con le tombe contenenti le urne cinerarie di alcuni soldati e varie suppellettili, tra cui tre bronzi romani.
Dei reperti non è però, sfortunatamente, rimasta alcuna traccia utile a proseguire gli studi archeologici, e tutte le ipotesi storiche rimangono perciò vaghe.
I riferimenti intorno alle vicende di Casorate si intrecciano con il tipico immaginario popolare, e occorre spostarsi nel Medioevo per risalire all’origine della leggenda che vede sant’Ilario protagonista di un fatto che viene ancora tramandato e secondo il quale il santo avrebbe ripulito le catene e i chiavistelli di una chiesa, che erano stati infettati da portatori di peste.
L’abitato, con il nome di Consorate e poi Cosorà, si formò intorno al 1300 e sul suo territorio esisteva alla fine del XIV secolo la chiesetta di Santa Maria.
Gli edifici di culto erano divenuti tre nel 1564 ed erano per la precisione le chiese di Santa Maria, di Sant’Ilario e di Santo Stefano.
In seguito alla visita pastorale di San Carlo Borromeo, nel 1570, fu demolita la chiesa di Santo Stefano e delle altre vennero modificate le strutture, ma attualmente di esse non rimane nulla se non forse un affresco appartenente alla precedente chiesa di Santa Maria.
La chiesa di Sant’Ilario, inglobata nel cimitero, è recente, anche se conserva uno dei muri antichi su cui si trova un affresco raffigurante la Vergine.
L’odierna parrocchiale, dedicata alla Beata Vergine Assunta e a Sant’Ilario, data al 1621 come anno di inizio dei lavori di costruzione e al 1644 quanto alla conclusione.
La chiesa è stata poi oggetto di un ampliamento negli anni 1925-26.
Dalla antica chiesa di Sant’Ilario è stato trasportato qui un trittico su tavole di legno, restaurato per ordine di San Carlo, e attribuito a Zanetto Bugato, pittore della corte di Francesco Sforza dal 1458 al 1474.
La devozione più particolare che caratterizza Casorate Sempione è legata alle reliquie di San Títo Martire, ucciso nel 426, che furono portate in paese nel 1676 da frate Timoteo, vescovo di Porfiria e assistente al soglio pontificio, in dono al parroco don Camillo Brabanti da parte di frate Giuseppe Cusani.
Legame intenso, oltre che con la propria storia, con la propria fede, questo costume di festeggiare ogni dieci anni l’arrivo dei resti del Santo accompagna quindi emblematicamente le tappe del cammino della popolazione di Casorate Sempione attraverso i secoli, come un filo rosso che unisce la trasformazione del paese agricolo in sede di piccole industrie tessili, comprendendo la costruzione della ferrovia nel 1863 fino agli scontri ideologici dell’inizio del Novecento.
Casorate divenne parte del comune di Arsago Seprio dal 1869, ma nel 1901 ritornò ad essere autonomo.
Ciò non favorì grandemente la concordia e la solidarietà tra gli abitanti se, nel 1907, alla costruzione di un asilo da parte dell’Amministrazione comunale, il popolo cattolico decise, per non perdere il diritto all’educazione cristiana dei propri figli, di edificarne uno gestito autonomamente presso la chiesa parrocchiale.
Tra le attività economiche continua la tradizione dell’industria tessile, anche nei settori del ricamo e delle confezioni, a cui si sono affiancate quella dei mobili e la meccanica.
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