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Crosio della Valle è posizionata lungo la strada che da Varese porta a Vergiate.
La posizione geografica del paese, lungo la strada che da Varese porta a Vergiate, sembra essere all’origine del toponimo, che viene fatto derivare dal latino Crux–crucis, sebbene l’antica lingua longobarda denominasse Croeus anche il sentiero di montagna scavato dall’acqua; questa definizione potrebbe avere influito sulla genesi del nome e della denominazione “della Valle“ di Crosio, così come anche la voce latino–medioevale Crosa, che indicava una via infossata.
Probabilmente il primo nucleo abitato si formò attorno alla chiesetta di Sant’Apollinare, del secolo XI, alla quale fu annesso nel 1199 un piccolo chiostro occupato da sei monache benedettine.
Il chiostro fu poi abitato da contadini e divenne una “corte”
Qualche notizia più dettagliata è fornita invece, riguardo alla chiesa di Sant’Apollinare, dal resoconto della visita pastorale di San Carlo Borromeo, durante la quale vennero disposti l’ampliamento della chiesa e la modifica della parte absidale, precedentemente adibita a coro delle monache, a sacrestia.
Il paese doveva dunque essere divenuto più popoloso, mentre il convento era stato già chiuso.
Il Bizzozzero, intorno al 1880, scrive che nell’antica chiesuola di Crosio, tolto lo strato d’imbianco, si restituirono alla luce tre figure di santi: un Vescovo (Sant’Apollinare), un San Rocco ed in mezzo ad essi una Santa.
Sono benissimo conservate e per nulla alterate dall’umidità che regna ovunque in gran parte nella Chiesa.
Gli affreschi sono attualmente in stato di degrado, ma se ne riconoscono alcuni motivi che li rendono classificabili in due gruppi, databili l’uno alla metà del Quattrocento e l’altro alla fine del Cinquecento.
A riguardo di alcune opere è stato chiamato in causa un nome famoso, Francesco Mazzucchelli detto il Morazzone, al quale vengono attribuiti i dipinti a causa di una somiglianza con alcune raffigurazioni presenti in una villa nel paese di Morazzone.
Da piccolo centro rurale, posto alle dipendenze amministrative ed ecclesiali della parrocchia di Daverio, Crosio della Valle divenne probabilmente sede di un’amministrazione comunale autonoma dopo il 1815.
I Crosiensi poterono disporre di una propria scuola fin dal 1822, ma non seguirono a questo altri notevoli miglioramenti nelle condizioni economiche del paese.
L’attività lavorativa principale rimase per tutto l’Ottocento l’agricoltura, e nel 1840 si procedette alla bonifica di un terreno paludoso nella zona occidentale del paese.
Molti abitanti dovettero però emigrare in Argentina o in Francia ed alcuni si trasferirono a Milano per mancanza di occupazione.
Gli anni Sessanta portarono un modesto incremento economico anche per Crosio della Valle, in seguito all’insediamento di alcune imprese manifatturiere, ma non mutarono di molto la situazione complessiva della zona, dichiarata comune depresso ed in zona collinare a rilevante depressione economica.
Con la possibilità di accedere alle agevolazioni previste nel “Piano Verde” e proprio grazie agli aiuti derivanti da esso, lo sviluppo industriale si è avviato negli ultimi anni verso una fase che sembra ormai definitivamente consolidata per la presenza di numerose aziende tessili, edili e di attività artigianali.
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