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Gorla Minore risale a un documento del 1388; in esso Giacomo Terzaghi lascia ai cappellani del Capitolo della Pieve di Olgiate Olona un legato per la celebrazione di un ufficio religioso annuale nella chiesa di Gorla Minore dedicata a San Lorenzo.
Appare così per la prima volta il nome della famiglia Terzaghi, che tanta parte avrà nella storia del paese: sarà infatti un Terzaghi, precisamente monsignor Carlo Giovanni Giacomo, prelato domestico del Papa Innocenzo X, che nel 1650 si aggiudicherà le terre di Gorla Minore, Prospiano, Gorla Maggiore e Solbiate Olona costituite in feudo, mentre nel 1763 l’ultima discendente della famiglia, Maria Teresa Terzaghi, si sposerà con il conte Carlo Durini, che restaurerà e amplierà la casa magna, l’attuale Parco Durini, che diventa l’abitazione definitiva dei suoi discendenti.
Nella frazione di Prospiano si trova l’antica chiesa dei SS. Nazaro e Celso, protomartiri della Chiesa ambrosiana, martirizzati nell’anno 64 durante la persecuzione di Nerone.
L’origine remota della chiesa venne confermata nella relazione svolta da San Carlo Borromeo in occasione della sua visita pastorale del 1582, mentre successivamente l’edificio sacro subì alcuni restauri e arricchimenti, nel XVII e nel XIX secolo, fino a quando, nel 1961, iniziarono i lavori per costruire una nuova chiesa capace di fare fronte alla necessità di contenere la popolazione, nel frattempo notevolmente accresciuta.
Il nuovo edificio sacro mantenne la stessa dedicazione ai Santi Nazaro e Celso e sarà consacrato nel 1964.
Ancora a Prospiano si trova il santuario della Madonna dell’Albero, anticamente chiamata chiesa campestre di Santa Maria in Arbore, derivante da un’antica apparizione miracolosa della Vergine fra gli alberi, come racconteranno gli abitanti della frazione a San Carlo Borromeo, nel corso della già ricordata visita pastorale del 1582.
La chiesa parrocchiale di Gorla Minore è dedicata a San Lorenzo, cinquecentesca, ma modificata nel 1852.
Il Parco Durini risale al 1600, quando venne realizzata la residenza signorile chiamata casa magna, definita nel 1667 dal marchese Carlo Giovanni Giacomo un “giardino grande, murato, isolato nella campagna”. Verrà ulteriormente ingrandito e abbellito nel XIX secolo dal conte Emilio Alemagna, mentre nel 1956 diventerà proprietà del Comune.
Attualmente raggiunge i 21.000 metri quadri e vi si trovano 32 specie di piante, con alcuni autentici gioielli come i cedri d’Atlante e dell’Himalaia, oltre a un maestoso tiglio situato proprio al centro del Parco.
Un tempo paese agricolo, grazie anche alla presenza di grandi quantità d’acqua azionante i mulini dell’Olona, che per secoli garantiranno il sostentamento e lo sviluppo dell’economia dei paesi limitrofi al fiume, oggi Gorla Minore è diventato un comune ricco di numerose aziende industriali e artigianali, settore delle confezioni, in quello della chimica, nel campo degli elettrodomestici, nel settore meccanico, nel campo dei trafilati e in quello della torcitura.
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