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Jerago con Orago nacque con la legge del 28 febbraio 1907 che scioglieva il precedente, composto oltre che da Jerago e Orago anche da Besnate, per istituire appunto due comuni amministrativamente autonomi.
Esso sorge a nord di Gallarate, sulle pendici collinari delle Prealpi varesine e la sua storia non si discosta di molto da quella degli altri comuni della zona.
Appartenuto alla “civiltà di Golasecca” il territorio dove oggi si trova il comune subì le invasioni celtico–galliche e la successiva presenza di queste popolazioni.
Un notevole materiale archeologico, scoperto nel corso del nostro secolo, ha portato alla luce alcune testimonianze dell’epoca romana.
Nel Medioevo Jerago con Orago appartenne al contado del Seprio.
Da un punto di vista ecclesiastico, la comunità cristiana di Jerago appartenne fin dalla sua costituzione alla chiesa plebana di Arsago, ma già al tempo della visita apostolica di padre Leonetto Chiavone, risulta essere una chiesa parrocchiale.
Oltre alle chiese parrocchiali di San Giorgio, a Jerago, e di San Giovanni Battista, a Orago, bisogna ricordare l’oratorio di San Giacomo il Maggiore, presente già nel catalogo delle chiese ambrosiane steso da Goffredo da Bussero nel XIII secolo, di stile romanico, con alcune opere notevoli dal punto di vista artistico, fra cui due affreschi monocromi, dipinti in due piccole nicchie raffiguranti sulla sinistra due Martiri e, a destra, una palma.
Merita di essere menzionata anche la piccola chiesetta dedicata a San Rocco, sempre a Jerago; essa è sorta probabilmente come atto di devozione degli abitanti verso il celebre protettore contro i mali contagiosi e in particolare contro la peste, e da allora attira una devozione molto sentita da parte della popolazione.
A cavallo fra il XIX e il XX secolo, l’economia locale si trasforma da agricola in artigianale e industriale, sviluppandosi gradualmente dopo l’impianto dello stabilimento Rejna, avvenuto nel 1900 su una superficie di 25.000 mq. di terreno, con 250 operai.
Castello di Jerago
Il Castello sorge poco distante dal centro abitato di Jerago.
Dopo la fine di Castel Seprio, avvenuta nel 1287, l’arcivescovo milanese Ottone Visconti divenne signore di tutto il contado, che nel corso dell’anno successivo verrà spartito tra il fratello Gaspare Visconti e suo figlio Pietro.
Il feudo di Jerago rientrò nei territori di Gaspare e una delle prime preoccupazioni di quest’ultimo fu quella di fare riedificare il castello che stava andando in rovina.
Successivamente distrutto da Bustesi e Gallaratesi, nel 1402, poi ancora riedificato, il magnifico castello, passando attraverso diversi proprietari, è stato acquistato nel 1925 dalla signora Angela Giuliano Luccardi Tittoni, un’appassionata d’arte.
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