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Venegono Inferiore è posta a pochi chilometri da Tradate.
Sede dell’Aermacchi, la pista di decollo ( fortunatamente utilizzati con parsimonia ) e gli stabilimenti sono i principali attori in una tranquilla zona di periferia.
La storia di questo comune, legata fino all’alto Medioevo a quella di Venegono Superiore, presenta tuttavia peculiarità proprie e un’identità definita anche da alcuni reperti di età romana, tra cui un cippo dedicato a Minerva e ritrovato murato nel “castello”.
Questo edificio trae la sua origine da una delle famiglie di vassalli che dovettero fuggire da Castelseprio con la distruzione ordinata dal vescovo di Milano Uberto da Pirovano nel 1069, e fu eletta a residenza da parte della famiglia, detta nobiles de Comitibus Castri Sepri, che venne in seguito chiamata de’ Conti.
Ad essi si deve anche la costruzione, verso la metà del Trecento, dell’oratorio dedicato ai Santi Antonio e Leonardo, dove venivano sepolti i mémbri della famiglia.
Nell’oratorio, ancora oggi esistente dietro la chiesa parrocchiale, una pergamena, conservata fino al XVII secolo.
Attualmente, non rimane che qualche frammento degli affreschi che ornavano la facciata e l’abside della chiesetta, sebbene sia possibile individuare in un seguace della scuola giottesca l’autore dell’opera.
Pur essendo una fortificazione minore, il castello si inseriva nel sistema difensivo del territorio controllato dai Castiglioni, i quali si opponevano aspramente, durante il Rinascimento, alla famiglia Pusterla.
Il castello rimase proprietà dei Castiglioni, i quali, per evitare la confisca, disposero che i propri eredi dovessero ritornare in rapporti pacifici con gli Sforza.
La vita religiosa in questo periodo languiva, e fu l’opera di San Carlo Borromeo, che fece costruire la nuova parrocchiale a suscitare nuovamente i sentimenti di pietà della popolazione.
Le chiese che sorgevano sul territorio, quella di San Michele e Santa Maria de Castro, erano lontane dal paese e i Sacramenti venivano distribuiti nella Chiesa di Sant’Antonio e Leonardo, che divenne una cappella laterale del nuovo edifìcio dedicato ai Santi Giacomo e Filippo, la cui prima pietra venne posta il 15 aprile del 1610.
Intanto, i Pusterla rimasti senza più rivali poterono, nel 1648, acquistare il feudo di Venegono Inferiore dalla Regia Camera.
Gli edifici appartenenti alle famiglie nobili decadute andavano in rovina, così il castello, che divenne un cascinale con l’estinzione dell’ultimo ramo dei Castiglioni nel 1684, e così anche la chiesa di Santa Maria de Castro.
La parrocchia veniva perciò mantenuta dai lasciti di alcuni benefattori e dalla popolazione, quantunque ridotta, circa 830–840 abitanti alla metà del secolo, e poverissima, in quanto dedita ad un’agricoltura di sussistenza, i cui prodotti principali erano, così come anche ai nostri giorni, l’uva e le “rossine”, le castagne tipiche della collina.
Venegono Inferiore è nota per la presenza nel suo territorio, sul colle Belvedere, del Seminario Maggiore della Diocesi di Milano, considerato il più importante del mondo, costruito tra il 1928 e il 1931 su progetto dell’arch. Maggi di Loanto, inaugurato nel 1935 e dedicato alla memoria di papa Pio XI.
Il Seminario, dotato di una biblioteca di oltre 115.000 volumi, di una sala quadri e di un osservatorio geofisico, può ospitare fino a 600 alunni.
Lo sviluppo industriale si è affermato soprattutto negli anni Sessanta del nostro secolo, grazie ad alcune aziende di lavorazione dei metalli e di materie plastiche, ma oggi poggia principalmente su un’azienda di livello mondiale dell’aeronautica, che inaugurando un nuovo stabilimento di oltre 50.000 metri quadrati, ha trasferito le proprie attività produttive da Varese a Venegono Inferiore.
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