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Il Comune è costituito dai due centri di Vizzola e Castelnovate, unitisi nel 1869.
Si estende lungo la riva sinistra del Ticino ed entrambi i centri abitati hanno una antichissima storia, risalente fino al periodo etrusco.
Del periodo etrusco sarebbero alcuni reperti archeologici ritrovati in epoca moderna, come riferisce lo storico Campana nell’opera Monumenti di Somma e suo Circondano (Milano 1812), fra cui una statua mutilata di aruspice e alcune pietre scolpite con soggetti raffiguranti grifoni e altri animali.
Gli Etruschi avrebbero abitato Castelnovate proprio grazie alla vicinanza di quest’ultima al Ticino, che la chiude da tré parti facendone così un possibile insediamento.
Tombe ritrovate nella campagna di Vizzola e nell’abitato di Castelnovate confermano una notevole presenza romana, forse una necropoli di discreta importanza.
Molti i ritrovamenti di epoca medioevale, quando Vizzola e Castelnovate appartennero al Contado del Seprio, prima della distruzione di quest’ultimo, nel 1287.
Poi il territorio conobbe la breve stagione della Repubblica Ambrosiana, la dominazione degli Sforza, la prima occupazione francese, il breve ritorno degli Sforza e quindi il periodo del governo spagnolo, quando, con la nuova ripartizione territoriale promossa dal governo, Vizzola entrò a far parte di un feudo composto anche dai paesi di Quinzano con Montonate, da una parte di Villa, San Pancrazio, Cimbro e Cuirone.
Il 17 giugno 1648 il feudo fu costituito con a capo Cesare Visconti, marchese di Cislago, che lo diresse fino al 1716, quando lo donò al conte Carlo Francesco Castelbarco, nominandolo suo erede universale.
Successivamente queste terre passarono alla famiglia Della Croce, che nel 1725 fece costruire nella chiesa parrocchiale una cappella della Madonna e nel 1774 l’oratorio di Santa Croce, che sarà restaurato e abbellito nel 1901 dalla famiglia Bellezza.
Numerose le antiche chiese presenti nei due centri, a conferma della lunga storia che caratterizza sia Vizzola che Castelnovate.
In quest’ultimo centro, prima del Cinquecento, esistevano già sette chiese, rispettivamente dedicate a Sant’Alessandro, Sant’Antonio, Sant’Eusebio, San Giovanni Battista, San Nabore, Santo Stefano e San Vittore.
Secondo il noto lavoro di classificazione svolto da Goffredo da Busserò con il suo Liber Notitiae Sanctorum Mediolani, a Vizora, come veniva chiamato il paese durante l’epoca medioevale, si trovavano tré chiese, San Giovanni Battista, San Nazaro, oltre alla parrocchiale di cui abbiamo già accennato, dipendenti nel corso dei secoli ora dalla pieve di Arsago ora da quella di Somma Lombardo.
La chiesa parrocchiale è dedicata a San Giulio ed è stata ricostruita nel 1579 sul luogo dove sorgeva un edificio sacro molto antico; verrà ancora ampliata nel 1674 e alla fine del XVIII secolo, mentre conserva tuttora, sull’altare barocco, un discreto dipinto raffigurante un Cristo deposto del Settecento, forse attribuibile a Carlo Marino di Oleggio.
Oggi il comune è sede di una centrale idroelettrica di una certa importanza e di alcune opere idrauliche costituite dal Canale Villoresi.
Importante è anche l’azienda agricola Caproni specializzata nell’allevamento di bufale, il cui latte viene utilizzato per la produzione di mozzarelle.
Il territorio di Vizzola Ticino appartiene al Consorzio dei Comuni del Parco del Ticino, mentre l’economia locale, data la vicinanza del paese all’aeroporto internazionale della Malpensa, era molto interessata allo sviluppo del grande progetto “Malpensa 2000”, dal quale dovrebbe raccogliere un’occasione di sviluppo.
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