Cenni storici
Fonte: I testi sono tratti da:
Autore:
Marco Invernizzi e Andrea Morigi
Titolo:
“I comuni della provincia di Varese”
Casa editrice:
Edizioni Del Drago
Anno di pubblicazione: Milano, 1992
I testi sono stati modificati e adattati per le esigenze del sito mantenendo invariate le qualitàdelle informazioni.
Besozzo è un importante comune della provincia con una storia che risale al tempo dei primi insediamenti delle zone palafitticoleattorno al
Lago di Varese.
È formato da due zone storicamente diverse tra loro: Besozzo Superiore da Besozzo Inferiore: la prima conserva la strutture più antiche; la seconda comprende la parte moderna di Besozzo.
Indubbia la presenza romana, testimoniata dal ritrovamento di alcune are con scritte in latino, fra cui quella delle cosiddette Matrone, di un certo numero di sepolcreti, di monete antiche e di una statua di Ercole, per molto tempo ritenuta un simulacro di Sansone.
La maggioranza di questi ritrovamenti sono andati perduti oppure dispersi in musei di altre città, impedendo di ricostruire in modo più preciso le caratteristiche della presenza romana.
Anche per la successiva epoca, quella caratterizzata dalle invasioni barbariche, abbastanza scarne sono le informazioni pervenute ai giorni nostri, con l’eccezione di una testimonianza fornita da Bonaventura Castiglioni e confermata dallo storico Paolo Meriggia, secondo cui i Goti, dopo aver saccheggiato Milano, nel 538, donarono ai Borgognoni parte del bottino ottenuto, e in particolare ottomila donne milanesi.
Le suppliche di queste ultime convinsero i Borgognoni, che stavano tornando nella loro terra, a lasciarle libere nei pressi di un piccolo colle, che chiamarono Besuntium in ricordo della loro città d’origine, Besançon: è questa una delle più accreditate ipotesi sull’origine del nome del paese.
Nel “Liber Notitiae Sanctorum Mediolani” di Goffredo da Busserò, scritto nel XIII secolo, si legge della presenza di sette chiese che però sarebbero state demolite prima della stesura del testo; è soltanto con l’avvento di san Carlo Borromeo sulla cattedra di sant’Ambrogio che
Besozzo esce alla luce, anzitutto in seguito alla decisione dell’arcivescovo di trasferire la sede della pieve da
Brebbia a questo paese.
Accanto alla parrocchia si trovano due importanti monumenti, entrambi risalenti alla famiglia Besozzi o da Besozzo, che ha strettamente legato la propria storia a quella del paese.
Si tratta del Castello Besozzi - Cadario e del Palazzo Besozzo - Adamoli.
Il Castello, ha avuto più le caratteristiche della casa signorile che del castello a scopo difensivo, anche se ancora oggi sono riconoscibili alcuni aspetti del fortilizio.
Nel paese si trova anche il santuario di San Nicone, con le spoglie del venerato eremita, oggetto di una lunga diatriba tra i comuni di
Besozzo, Barasso e
Comerio, a proposito del luogo di nascita del Santo.
Oggi Besozzo è un grosso paese sviluppato dal punto di vista economico, con la presenza di un settore industriale importante per tutta la provincia e in particolare per l’alto Varesotto.