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Cassano Valcuvia è situato nell’Alta Valcuvia, alle pendici del Monte San Martino, al suo nome viene aggiunto quello di Valcuvia per distinguerlo dagli altri paesi con il medesimo nome.
Cassano Valcuvia un piccolo paese con poche centinaia di abitanti, che per lo più lavorano in Svizzera o in altri comuni della provincia, anche se esistono alcune iniziative locali che offrono lavoro nel settore agricolo e artigianale, nell’orticoltura e nella floricoltura.
Secondo la pubblicazione Como sacra 1975, edita dalla Curia arcivescovile di Como per l’Anno Santo del 1975, la data di erezione a parrocchia della chiesa di Cassano, dedicata ai Santi Ippolito e Cassiano, risale al 1675.
In posizione elevata rispetto al paese, raggiungibile attraverso un percorso composto di stazioni della Via Crucis, sì trova l’Eremo di San Giuseppe.
L'antica chiesa parrocchiale di San Giuseppe presenta caratteri architettonici del Trecento e rimaneggiamenti più tardi, mentre all’interno vi sono affreschi dei secoli XVI e XVII. Nelle pareti esterne, affreschi di Frediano Berti, che ricordano le vicende della vita di San Giuseppe.
Lungo il perimetro del terreno circostante la chiesa, sono ben visibili le trincee della Linea Cadorna.
In centro al paese di Cassano Valcuvia il Museo della Linea Cadorna che ne ricorda gli avvenimenti accaduti durante la Grande Guerra nella provincia di Varese.
Cassano Valcuvia faceva parte della pieve di Valcuvia, dipendeva dunque dalla chiesa di San Lorenzo di Cuvio.
Nel 1256 Guitardo di ser Alberto di Cuveglio e suo figlio Giovanni cedono al preposito don Giacomo de Fuxi diritti di decima nei territori di Cuveglio, Cantevria e Rancio, e quindi di Cassano.
Tra il 1545 e il 1570 la parrocchia di Cassano Valcuvia compare nell’elenco delle comunità che si recavano in pellegrinaggio al Sacro Monte di Varese portando offerte in denari.
Nel giugno 1684 il cardinale arcivescovo di Como Carlo Ciceri, già vescovo di Alessandria, compie una visita pastorale a Cassano Valcuvia prima di portarsi a Brenta, dove il 23 dello stesso mese incontra la comunità cristiana per la prima volta.
Sappiamo che nel 1769 Cassano pagava alla mensa capitolare della Collegiata e prepositurale di San Lorenzo in Cuvio decime in frumento, segale, miglio, panico, orzo, senape. Oltre a questi beni residenziali della mensa capitolare, esistevano i beni prebendiali, che formavano i benefici sia del prevosto che dei canonici, ed erano nel loro insieme assai più vasti dei precedenti.
Da un inventario del 18 luglio 1897 dei beni di prebenda del canonicato posseduto dal canonico Pietro Pasini, sotto il titolo di Santa Paola, risulta che questo beneficio possedeva alcuni beni anche a Cassano Valcuvia.
Ancora oggi rimangono ben radicate tradizioni popolari come il “Presepio vivente”, che raccolgono tutta la comunità in momenti di festa che animano di un’atmosfera intensa lo scenario medioevale del paese.
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