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Travedona Monate si trova sulle sponde del Lago di Monate.
Il territorio comunale si compone di due nuclei abitativi, Travedona e Monate, che in origine furono comuni autonomi distinti fino al 1927 e sono separati dal torrente Acquanegra, affluente del Lago Maggiore che collega quest’ultimo al Lago di Monate.
Fu questa la sede del primo insediamento di origine celtica che, attorno all’anno 1000, diede vita alle comunità di Cadrezzate, Comabbio e Osmate, ed ancor oggi il comune mantiene una maggiore superficie e una popolazione più numerosa rispetto ai comuni limitrofi.
Testimonianze di un passato ancora più remoto sono state ritrovate in località Occhio, dove è emerso un insediamento palafitticolo dell’età del Bronzo, ma i ritrovamenti archeologici più importanti consistono in una tomba romana, venuta alla luce in località Ronchi e nei resti di una fornace, sempre di età romana e sita in località Faraona.
La interpretazione che più autorevolmente è stata data dell’origine del toponimo risale al sacerdote Giovanni Giuseppe Vagliano, estensore di una guida del Lago alla metà del Seicento, che affermava essere Mona, vescovo di Milano nel IV secolo e grande evangelizzatore di queste terre, oltre che fondatore di una chiesa in questo luogo, colui al quale sarebbe dedicato il nome del villaggio e, per estensione, quello del Lago.
Tuttavia, una diversa interpretazione scorge piuttosto in Giunone, detta anche Mona, la derivazione di Menate.
Il riflesso di queste diverse attribuzioni si perpetua in una leggenda popolare, tramandatasi fino ai nostri giorni, che costituisce forse il ricordo della lotta che dovette avvenire tra il paganesimo e la civiltà cristiana.
II centro di Travedona risulta invece documentato solo a partire dall’XI secolo in atti di compravendite di terreni, tuttavia le testimonianze più antiche dell’architettura religiosa sono databili anche al IX e X secolo, come per quanto riguarda i frammenti in marmo decorato rinvenuti nel cortile della chiesa di San Vito e nel campanile della stessa.
San Vito è senza dubbio il più antico luogo di culto di Travedona e viene menzionato già nel Liber Notitiae Sanctorum Mediolani tratto dalle note che Goffredo da Busserò stese alla fine del Duecento.
Così anche la Notitia Cleri Mediolanensis de anno 1398 cita la chiesa come appartenente alla pieve di Brebbia.
L’edificio, dopo essere stato dotato nel Cinquecento di un nuovo campanile, verrà ampliato a partire dal Seicento fino al XVIII secolo, mentre ulteriori rimodernamenti verranno compiuti nella prima metà dell’Ottocento.
Attualmente, l’aspetto della chiesa si deve ad un’opera di restauro compiuta nel 1990.
Di antica erezione è anche la chiesa di San Martino, di cui ora non vi è più traccia, che perse gradualmente importanza a favore della collegiata di Monate, detta di Santa Maria della Neve, nella quale, nel 1396, venne fondata una canonica, soppressa poi da San Carlo Borromeo nel 1574 nell’ambito del riordinamento successivo al Concilio di Trento.
L’edificio attuale è frutto di una ricostruzione voluta nel 1898 dal cardinal Ferrari ed è stato dichiarato monumento nazionale.
L’incontaminatezza delle acque del Lago di Monate fa di questi luoghi la meta ideale per gli appassionati di birdwatching e per coloro che apprezzano le attività sportive acquatiche, favoriti dalla presenza di strutture turistiche.
Le attività economiche della zona si caratterizzano ancora per la genuinità dei prodotti agricoli ed alimentari, come gli asparagi e le pesche, oltre ai latticini e al pesce.
Altre attività produttive artigianali sono sorte nel campo delle confezioni, mentre occupano un certo rilievo economico le attività estrattive.
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