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Posto a poca distanza dalla zona dei laghi e delle torbiere di Biandronno, all’interno dell’anfiteatro morenico che dal Verbano arriva al lago di Varese, l’abitato di Malgesso appartiene alla conca di Olgínasio, prossima alla conca in cui è posta Brebbia. Le poche testimonianze archeologiche reperite sul territorio comunale, un pettine di et’ paleolitica e un’ascia dell’età del Bronzo, non permettono di ricostruire quale tipo di insediamento fosse presente nei dintorni, ma si può facilmente ipotizzarne una derivazione da quelli vicini e più famosi dell’Isolino Virginia o della Lagozza di Besnate.
La probabile origine del toponimo, che data al periodo romano, chiarisce forse i motivi per cui Malgesso non divenne nell’antichità un centro importante; infatti, la forma latina Malum cessum, con il suo significato di “cattivo passaggio, luogo infido”.
Nel 1180, il paese viene nominato come Malgresso, la cui etimologia è ancora malum gressum “cattivo passo”.
Le prime notizie intorno al paese narrano della costruzione al tempo dei Longobardi, di tre cappelle, tra le quali la più importante dedicata a san Michele, forse lo stesso edificio di culto ricordato in un manoscritto come ecclesia Santi Michaelis in loco Malzeso; oltre a questa, viene nominata anche una chiesa di San Paolo, della quale non vi sono però altre tracce o memorie.
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